Endodonzia
Guardandoti i denti sicuramente avrei notato quella che in termini tecnici si definisce corona del dente. La corona del dente è semplicemente quella parte di dente che emerge dalla gengiva, solitamente di colore bianco e non innervata. Infatti se la corona del dente avesse delle terminazioni nervose non potresti ingerire cibi e bevande calde e fredde senza sentire fastidio! Il dente è però una struttura molto più complessa caratterizzato da un suo sistema di innervazione e vascolarizzazione che gli consente appunto la “vita”.
Di cosa si occupa l'endodonzia?
Questa breve premessa sull’anatomia dentale era necessaria per capire meglio il ruolo dell’endodonzia.
L’endodonzia si occupa della devitalizzazione di un elemento dentale la cui polpa sia stata irreversibilmente compromessa da un processo batterico o da un trauma. La polpa è appunto l’insieme di vasi e nervi che si trovano all’interno di un dente. Per devitalizzazione si intende appunto la rimozione di quest’ultima e la pulizia e la detersione dello spazio occupato da essa. In questi termini un dente viene quindi desensibilizzato, il che non significa che non possa svolgere un’attività pari agli altri denti vitali.
Un dente devitalizzato, con i dovuti accorgimenti, può masticare normalmente o ad esempio essere spostato con un apparecchio.
Si tratterà quindi di un normalissimo dente visto dall’esterno, che però non andrà incontro a sensazione di dolore dovuto ad esempio al caldo e al freddo. Detta così potrebbe sembrare un vantaggio ma, in realtà dobbiamo sempre pensare che se Madre Natura ha deciso di innervarlo e vascolarizzarlo c’è sicuramente un valido motivo. Infatti come in tutti gli altri distretti del corpo l’innervazione, e quindi la sensibilità, sono dei campanelli di allarme per gli stimoli esterni.
Immaginiamo un esempio pratico. La carie nasce e si estende sulla superficie di un dente. Quando questa inizierà ad approfondirsi possono comparire segnali di fastidio o dolore ad esempio durante la masticazione. A questo punto intervendo in tempo è possibile curare il dente rimuovendo la carie e otturandolo. Se non ci fosse uno stimolo dolorifico il processo carioso potrebbe estendersi sempre di più senza che il paziente se ne accorga, fino a quando una volta raggiunte le grandi dimensioni, comporterebbe la rottura del dente e il difficile recupero.
In questi termini dobbiamo quindi tenere presente anche che essendo un dente normale, il dente devitalizzato può andare incontro a carie.
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Come si svolge un trattamento di devitalizzazione?
La devitalizzazione è un processo minuzioso e di alta precisione perché contempla il lavoro all’interno di spazi microscopici all’interno del dente.
Come detto consiste innanzitutto nella rimozione meccanica della polpa e successivamente nella disinfezione con irriganti per rimuovere il più possibile i batteri presenti. Per evitare che piccoli strumenti o irriganti dal gusto poco piacevole finiscano in bocca, l’utilizzo della diga è sempre contemplato. Alla fine questo spazio viene ad essere chiuso con un materiale termoplastico e visibile radiograficamente. Il fatto che questo materiale sia visibile tramite RX è di fondamentale importanza per capire se il dente è stato devitalizzato in maniera opportuna.
Inoltre è molto importante nei casi di ritrattamento canalare, ossia nel rifacimento di un trattamento endodontico che magari non è stato precedentemente eseguito in maniera opportuna e che necessita di essere rifatto per la presenza di un infezione, spesso indolore.
La durata della terapia canalare è proporzionale alla difficoltà anatomica che il dente presenta. I denti non sono tutti uguali, sono anzi tutti diversi in bocca e diversi in ogni individuo. Presentano un numero di radici da pulire e disinfettare diverso, ad esempio un incisivo ha una sola radice mentre un molare generalmente tre. Conseguentemente un dente più complesso può richiedere anche più di una seduta per essere terminato.
Nel nostro studio mediamente iniziamo e terminiamo una devitalizzazione in un’ora, ma nei casi più difficili si possono impiegare anche 2-3 ore magari in due sedute differenti.
Dente cariato prima e dopo la devitalizzazione
Come si restaura un dente devitalizzato?
Un dente che viene correttamente devitalizzato richiede poi una corretta ricostruzione per permettergli di tornare a masticare.
Per eseguire una corretta cura canalare bisogna spesso rimuovere parte della struttura dentale per accedere ai canali presenti nelle radici. In aggiunta il dente da devitalizzare è frequentemente molto compromesso o da una grossa carie o da una frattura, ragione che lo porta appunto ad essere devitalizzato.
Ne deriva dunque che bisognerà valutare attentamente la sostanza dentale residua. Semplificando molto, se una volta rimossa la carie o la parte fratturata, la sostanza dentale residua è sufficiente a sostenere una corretta masticazione, allora si potrà eseguire una semplice otturazione del dente. Se invece il dente risulterà eccessivamente compromesso si dovrà optare per mettere un “guscio” a protezione dello stesso tramite un intarsio o una corona protesica.
Se hai bisogno di altre informazioni o hai bisogno di devitalizzare un dente, prendi appuntamento presso il nostro studio.